


La Strage di Acca Larentia avvenne a Roma alle 18.20 del 7 gennaio 1978 quando tre attivisti del Fronte della gioventù uscirono dalla sede del Movimento sociale italiano di via Acca Larenzia, nel popolare quartiere Tuscolano , per un volantinaggio. Appena usciti dalla sede, i tre militanti furono investiti dai colpi di diverse armi automatiche sparati da un gruppo di fuoco di 5 o 6 persone; uno di loro, Franco Bigonzetti ventenne , fu ucciso sul colpo, mentre il secondo,Vincenzo Segneti seppur ferito ad un braccio, riuscì a rientrare nella sede del partito, dotata di porta blindata.Il terzo, Francesco Ciavatta , liceale diciottenne, pur essendo ferito, tentò di fuggire attraversando la scalinata situata al lato dell'ingresso della sezione ma, seguito dagli aggressori, fu colpito nuovamente alla schiena; morì in ambulanza durante il trasporto in ospedale.Nelle ore seguenti, col diffondersi della notizia dell'agguato, una sgomenta folla, composta soprattutto da attivisti missini romani, si radunò sul luogo.In seguito, per motivi ed in circostanze non chiari, scaturirono dei tafferugli che provocarono l'intervento delle forze dell'ordine con cariche e lancio di lacrimogeni. In tale frangente, un Capitano dei Carabinieri sparò ad altezza d'uomo, centrando in piena fronte il diciannovenne Stefano Recchioni , chitarrista del gruppo di musica alternativa janus a cui il cantautore Fabrizio Marzi dedicò nel 1979 la canzone "Giovinezza"; il giovane morì dopo due giorni di agonia. Alcuni mesi dopo la strage il padre di Ciavatta, operaio, si suicidò per la disperazione, gettandosi dalla finestra della sua casa in piazza Tuscolo..
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